martes, 14 de diciembre de 2021

Miguel Hernandez La Cancion del Antiavionista



 



CANZONE DEL SOLDATO DELLA ‎CONTRAEREA

Ecco che arrivano, arrivano, arrivano
i lenti, lenti, lenti,‎
gli avidi, i funebri,‎
gli aerei divoratori di carne.‎

Mai, mai, giammai
il loro volo tenebroso
potrà essere confuso
con quello dei cardellini.‎

Ecco che aggrediscono le colombe
vigliacchi. Ecco che assetati vanno‎
di sangue, sangue, sangue,‎
di corpi, corpi, corpi.‎

E il mondo non è il mondo.‎
E il cielo non è il cielo‎
ma l’angolo del crimine
più cupo, cupo, cupo.‎

Che hanno disonorato l’uccello.‎
Che vanno di villaggio in villaggio,‎
desolazione e rovina
seminando, rivangando.‎

Ecco che arrivano, arrivano, arrivano
con brama di cimitero
lasciandosi dietro una scia
di morti, morti, morti.‎

Che vedono gli ospedali‎
così come i corvi.‎

Che nessuno dorme, nessuno.‎
Che nessuno sta sveglio.‎
Che ogni madre vive‎
appesa al silenzio,‎
al fischio della sirena,‎
con l’ansia in gola,‎
senza voce, senza pace, senza casa,‎
senza sonno.‎

Che nessuno, nessuno, nessuno
lo dimentichi nemmeno un momento.‎
Che non è possibile il crimine.‎
Che non è possibile tutto questo.‎
Che vogliono la nostra terra.‎
Che terra daremo loro‎
in una fossa, a mani nude:‎
che restino soddisfatti.‎

Che possano cadere, cadere, cadere.‎
Che brucino, brucino, brucino.‎